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1919-2019: un secolo fa accadde

  Anno 1919: la guerra appena terminata, dopo quattro lunghi anni di combattimenti, lutti e tanta miseria, per la prima volta è definita una "Guerra Mondiale". Spulciando l'almanacco: cosa accadde nel mondo? In Italia? In Diocesi? Chi nacque; chi morì? I premi Nobel... Cosa accadde un secolo fa

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1919-2019: un secolo fa accadde

  Anno 1919: la guerra appena terminata, dopo quattro lunghi anni di combattimenti, lutti e tanta miseria, per la prima volta è definita una "Guerra Mondiale". Ha coinvolto, infatti, europei e uomini d’oltre oceano.
Ma nel 1919 c’è veramente la pace? Scrive Max Trimurti in Storia in network: "1919: L’Europa ancora in fiamme. Le trincee della Grande guerra si svuotano, ma nel Vecchio Continente le profonde divisioni ideologiche e i contrasti sociali generano un nuovo tipo di conflitto. Una "guerra civile" figlia delle rivalità tra comunismo, fascismo e capitalismo".
Non passeranno neppure vent’anni che un’altra guerra mondiale travolgerà l’Europa e il mondo.
L’Italia è profondamente ferita, moralmente e materialmente. Chi è tornato dal fronte, chi dalla profuganza. Quelli che la guerra non l’hanno vissuta nelle proprie terre hanno tuttavia perso figli, mariti, sofferto la miseria e anche la terribile spagnola. Tutti si rimboccano le mani.
Nei luoghi dove si è combattuto, dal Friuli al Veneto, al Trentino si ricostruiscono case e nuclei famigliari, fabbriche, scuole.
Il 1919 è un anno di fatica per il ritorno alla normalità, anche nel ricostruire istituzioni come quelle comunali che con la guerra e l’invasione sono state devastate.
Si vive inoltre la condizione di una vittoria mutilata, per non essere stato rispettato il Patto di Londra.

A PORDENONE
A Pordenone l’anno inizia tra freddo e pioggia.
Seminario. Dopo i tragici eventi di Portogruaro del 3 novembre 1918, il 14 febbraio 1919 riapre il Seminario a Torre, in locali reperiti provvisoriamente e in precedenza adibiti a convitto delle operaie del Cotonificio Veneziano. Una sede definitiva arriverà in villa Revedole, dove saranno "aperte le porte ai seminaristi" il 15 novembre 1920.
Ospedale. Nel 1919 l’amministrazione ospedaliera ottiene in affitto dallo Stato l’ex caserma Umberto I in via Montereale. Dai locali presso la chiesa del Cristo viene lì trasferito l’Ospedale Santa Maria degli Angeli in modo piuttosto improvvisato (con sole brande di ferro e materassi, niente acqua e cucina).
I primi a essere ospitati sono gli ammalati di spagnola, il 7 febbraio 1920. La terribile pandemia continua a mietere vittime, numerosissime in tenera età.
In Comune ritorna l’avv. Carlo Policreti.

LA STAMPA
Per quanto concerne la stampa Il Tagliamento non riaprirà più, chiuso dopo Caporetto, esce in un’unica edizione straordinaria il 6 novembre 1918 per annunciare "L’Austria è debellata!".
Riapre invece nel marzo del 1919 la Rassegna Diocesana, che aveva chiuso nel fatidico 1917, dopo Caporetto.
Nel numero di marzo 1919 si riportano le parole di Papa Benedetto che si riferiscono al Natale del 1918, a guerra finita. "E’ la quinta volta che il lieto ritorno della solennità natalizia (Benedetto XV era stato eletto il 3 settembre 1914) raduna intorno a Noi la corona detta del Sacro Collegio: ma è veramente la prima in cui ne possiamo accogliere con gaudio l’augurio festante. Sull’altura del Vaticano sono giunte purtroppo le grida dolenti di questi anni di guerra, sono giunti i gemiti delle vittime del diuturno eccidio, sono giunte affannose invocazioni, perché non indugiasse il quietarsi dell’orribile duello".
La Rassegna, che esce mensilmente, riporta informazioni sui chierici reduci dalla milizia con licenza illimitata, che dovranno presentarsi ai loro Ordinari e fare gli esercizi spirituali.
Scrive delle campane. Perché ritornino a suonare i "sacri bronzi" dai propri campanili bisogna fare richiesta, così per i danni subiti dagli edifici ecclesiastici.
Si invitano i sacerdoti a riprendere la vita religiosa, spiegare il Vangelo e "fare Catechismo".
Si riporta l’elenco dei sacerdoti morti dall’ottobre 1917 al febbraio 1919 (vedi a lato ndr.). Si scrive dell’adunanza dei vicari foranei, della composizione della Curia vescovile: Vicario generale mons. Celso Costantini; Cancelliere mons. Paolo Sandrini; Vice cancelliere don Luigi Martin.
Nel numero di maggio 1919 la Rassegna Diocesana, a firma del vescovo di Ceneda Eugenio Beccegato, anche Amministratore apostolico di Concordia, annuncia solennemente: "Il nuovo Vescovo di Concordia" - Voi già lo conoscete, Venerabili Confratelli. Nel Concistoro del 10 marzo 1919 il S. Padre Benedetto XV proponeva Sua Ecc. Rev.ma Mons. Luigi Paulini, Vescovo di Nusco, a codesta illustre Sede Concordiese. So che la notizia è corsa come un baleno da un capo all’altro della Diocesi".

EVENTI
Gli eventi che in ambito internazionale si succedono nel 1919 sono spesso ancora legati al conflitto appena terminato. Il 18 gennaio si apre a Parigi la Conferenza di pace che negozia i trattati di Versailles. La Germania si addossa la responsabilità della guerra.
A Roma don Luigi Sturzo traccia il programma del nuovo Partito Popolare Italiano(primo congresso a Bologna 14-16 giugno).
Il 12 settembre Gabriele D’Annunzio, a capo di 2.500 legionari, compie l’impresa di Fiume. Occupa la città, proclamandone l’annessione all’Italia. Molto articolato l’intero panorama internazionale: le truppe sovietiche entrano in Ucraina, si ritirano dall’Estonia, dichiarano guerra alla Polonia.
L’Ungheria diventa una repubblica socialista, ma il 31 luglio restaura la Monarchia; il 7 aprile la Baviera si dichiara indipendente dalla Germania che il 3 maggio la riconquista; il 25 giugno nasce la Società delle Nazioni; il 10 settembre con il Trattato di Saint Germain si limita il territorio austriaco; il 5 dicembre in Turchia Ebrei, Armeni e Greci vengono esclusi dal servizio militare.

PREMI NOBEL
Nel 1919 sono assegnati premi nobel a Jules Jean Baptiste Vincent Bordet medico batteriologo belga; Carl Friedrich Georg Spitteler poeta svizzero; Johannes Stark fisico tedesco; Woodrow Wilson politico statunitense 28° presidente degli Stati Uniti, figura dominante a Versailles nel sottolineare i principi di nazionalità e autodeterminazione dei popoli.
Maria Luisa Gaspardo Agosti

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