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Stefano Vicari: l’impatto del Covid 19 su bambini e adolescenti lascia segni

"Ci siamo illusi, forse, che i più piccoli tra noi non ne avrebbero risentito. Abbiamo scoperto, invece, che anche loro sperimentano paura e incertezza, oltre a soffrire per l’isolamento fisico e sociale determinato dalla iniziale e prolungata chiusura delle scuole"

Stefano Vicari: l’impatto del Covid 19 su bambini e adolescenti lascia segni

Una trattazione scientifica non un romanzo nè un libro di interviste, questo è l’ultimo libro di Stefano Vicari, professore ordinario di Neuropsichiatria Infantile alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica Sacro Cuore di Roma, nonché responsabile dell’Unità Operativa Complessa di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. Una che le mani in pasta decisamente ce le ha e per questo ha scritto "Bambini, adolescenti e covid-19. L’impatto della pandemia dal punto di vista emotivo, psicologico e scolastico", per i caratteri di Erickson, coautrice Silvia di Vara.
Il senso sta tutto nelle prime righe della introduzione: C

(...) mostra come problemi comportamentali e psicologici siano frequenti tra i ragazzi. I più comuni (...) erano l’irritabilità, la facile distraibilità, disturbi del sonno e la paura di ricevere informazioni circa la pandemia".
I dettagli sono tutti da scoprire nei 5 capitoli in cui il libro si articola, dopo aver esaminato 320 bambini e adolescenti: I bambini, gli apprendimenti e le emozioni; I bambini e la scuola; Non uno di meno: bambini e adolescenti con bisogni educatvi speciali alla prova del Covid 19; Bambini 0-6 anni ai tempi del Covid 19 raccontati da genitori, educatori, insegnanti.
Vicari conferma che sono aumentati nei bambini e adolescenti elementi che destano peoccupazione: irritabilità, disturbo del sonno (dormono meno e dormono male), ansia e senso di disagio che si impennano fino alla depressione. E che talvolta si manifestano con autolesionismo (tagli sulla pelle) e talaltra, unendosi alla paura del contagio, li porta a chiudersi letteralmente in camera come i ragazzi “Hikikomori”, parola giapponese con la quale si indicano coloro che si chiudono nella loro stanza e rifiutano qualsiasi contatto, anche dei familiari, aiuti compresi.
Secondo Vicari tutto questo non passerà come per magia appena la vaccinazione permetterà un ritorno al prima, ma "avrà un’onda lunga, poiché alcune tendenze si stanno strutturando, come appunto l’autoisolamento in casa" (Radio Rai3 Fahrenheit, 4 febbraio 2021).
Quanto è diffuso? "Per un 20% di ragazzi questi comportamenti stanno mettendo radici e sono pertanto preoccupanti".
Uno studio che toglie il velo allo stereotipo di un’infanzia incosciente e una gioventù beata.
Simonetta Venturin

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