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Smart working indispensabile. In arrivo altri bonus

 Tra gli aiuti previsti anche il contributo baby sitter. Si attende il decreto famiglia, ma le difficoltà sono ancora diverse

Smart working indispensabile. In arrivo altri bonus

In attesa del nuovo decreto di aiuti e interventi a sostegno dell’economia di circa 70 miliardi per famiglie, imprese e lavoratori, in crisi a causa della pandemia da coronavirus, vediamo quali sono i primi interventi da considerare per permettere alle famiglie di poter andare a lavorare e farlo in modo diverso.
In questo periodo si è rivelato indispensabile lo smart working, introdotto nel 2017, che però non era mai decollato in Italia, e che la pandemia ha reso indispensabile per tutti lavori d’ufficio, le libere professioni, la pubblica amministrazione, la telemedicina.
Con lo smart working o lavoro agile il lavoratore può scegliere, in accordo con il datore di lavoro e per una parte concordata della settimana lavorativa, gli orari e il luogo in cui svolgere la sua attività. L’obiettivo è migliorare l’equilibrio tra tempi di vita e di lavoro, aumentare la produttività e il benessere dei lavoratori, a beneficio dei lavori stessi e dell’azienda.
Lo smart working ha però bisogno di una buona infrastruttura di rete e di una adeguata alfabetizzazione digitale che andrebbe sicuramente migliorata. Inoltre, il lavoro agile è davvero produttivo solo se esiste fiducia reciproca tra datore di lavoro e dipendenti e se è diffusa una cultura di misurazione e valutazione.
Alcuni studiosi propongono di incentivare di più il part time, addirittura secondo la filosofa canadese Jennifer Nedelski bisognerebbe far divenire il part time di oggi un nuovo full time, con meno ore fuori casa così che il tempo del lavoro metta insieme lavoro e cura, intesa come il prendersi cura gli uni degli altri, fondamentale ai tempi del coronavirus.
Sia chi lavora in casa, sia chi lavora in azienda ha però la necessità di accudire i figli e con il decreto legge 18/2020 può ricorrere al bonus per pagare la baby sitter, se si ha un figlio di età inferiore a 12 anni al 5 marzo (eccetto in caso di bambini con disabilità grave per i quali non c’è limite di età se iscritti a scuola od ospiti in centri di assistenza diurni). L’importo può essere di 600 o mille euro e va richiesto all’Inps, tramite sito internet, call center o patronato. Dal 15 aprile è in pagamento dall’Inps sul Libretto di famiglia, che comporta la registrazione sul relativo servizio telematico Inps sia della famiglia a cui viene accreditato, sia della baby sitter che lo incassa.
L’importo massimo è riferito al nucleo familiare, per cui nel caso di due bambini non si possono ottenere 600+600 euro, ma solo 600.
In via eccezionale, si ricorda che questo bonus può essere utilizzato per pagare anche l’eventuale collaboratrice domestica già in servizio a contratto presso la famiglia per retribuire le eventuali ore aggiuntive di lavoro svolte durante il periodo di chiusura delle scuole.

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