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La variante omicron preoccupa Possibili nuove limitazioni

Ha già ricevuto la terza dose il 25% della popolazione

La variante omicron preoccupa Possibili nuove limitazioni

Mentre questo numero de Il Popolo va in stampa, il Governo si appresta a varare una nuova stretta per cercare di contenere il contagio durante le feste.
Di sicuro il Natale 2021 sarà più libero rispetto a quello che abbiamo vissuto nel 2020 quando tutto il Paese era in zona rossa ed erano state previste regole precise anche per quanto riguardava gli ammessi ai pranzi e alle cene durante le feste.
Ma la contagiosità della nuova variante omicron, unitamente alla constatazione che l’immunizzazione prodotta dai vaccini tende a diminuire significativamente sei mesi dopo la seconda dose, impongono comunque cautela ed attenzione.
Il Governo potrebbe quindi decidere, limitatamente al periodo delle feste, di consentire la partecipazione ad eventi al chiuso - ad esempio feste in discoteca o cenoni organizzati - solamente ai vaccinati che presentino comunque anche un tampone con esito negativo.
Mentre scriviamo queste sono le ipotesi al vaglio del gGoverno su indicazione del Cts. Vedremo quelle che saranno le decisioni effettivamente assunte.
Nel frattempo si moltiplicano le ordinanze di sindaci e presidenti di regione per imporre l’obbligo della mascherina anche all’aperto.
Variante omicron Questa ulteriore stretta - come detto - serve per frenare gli effetti della variante omicron che sta rapidamente prendendo piede un po’ in tutta Europa.
Gli scienziati la stanno studiando. Quel che sembra evidente è che tale variante avrebbe una capacità di contagio estremamente elevata, anche se non sono ancora dimostrati effetti più pesanti, dal punti di vista strettamente clinico, rispetto a quelli causati dalla variante delta, ancor oggi dominante nel Vecchio continente, Italia compresa.
I numeri dei contagi accertati continuano ad aumentare in tutta Europa. Ed è così anche in Italia, dove comunque - continuamo ad evidenziarlo - pur in un trend in crescita, le cose vanno decisamente meglio che altrove.
Natali a confronto Se torniamo con la mente al Natale vissuto un anno fa non c’è oggettivamente paragone con la libertà di cui godiamo oggi. Per chi è in possesso del green pass rafforzato, rilasciato a chi ha ricevuto la seconda da non più di sei mesi (o la terza da non oltre nove), infatti non sussistono particolari limitazioni nemmeno in zona gialla o arancione.
Merito di una campagna vaccinale che è funzionata bene e che colloca l’Italia tra i Paesi europei con la percentuale più alta di vaccinati.
Campagna vaccinale: i numeri Il 78% della popolazione ha ormai completato il ciclo vaccinale primario (una dose). Oltre il 3% è in attesa di seconda dose. Il 25,12% ha fatto la terza dose. Complessivamente – contando chi ha ricevuto il monodose e i pre-infettati che hanno ricevuto una dose soltanto - è almeno parzialmente protetto l’80,85% della popolazione italiana.
Considerando solo gli over 5, oggetto della campagna vaccinale dopo l’ampliamento alla fascia 5-11, la percentuale di almeno parzialmente protetti è del 83,08% mentre il 79,92% è vaccinato.
Se considerassimo solo gli over 12 la percentuale di almeno parzialmente protetti risulta del 88,70% mentre l’85,33% è vaccinato.
Anche la terza dose quindi sta ormai procedendo a ritmi serrati essendo stata già somministrata ad oltre il 25% della platea.
Terza dose, Fvg in ritardo A preoccuparci semmai è il ritardo con cui procedono le somministrazioni in Friuli Venezia Giulia. Siamo stati la prima regione d’Italia a finire in zona gialla (e qui ovviamente conta molto la vicinanza a paesi come Slovenia, Croazia, ma anche Austria che sono molto indietro rispetto a noi sulle vaccinazioni), ma siamo al terz’ultimo posto per quanto riguarda le somministrazioni della dose boster. Peggio di noi, in termini di percentuale, stanno facendo solo Sicilia e Calabria.
Bambini Iniziata da qualche giorno la somministrazione del vaccino, con doppia dose Pfizer in misura ridotta, per la fascia 5-11 anni. C’è stata una discreta risposta da parte delle famiglie, rassicurate dalla posizione assunta in modo unanime dal mondo pediatrico che ha sottolineato come non sussistano particolari controindicazioni al vaccino, mentre - seppur non particolarmente frequenti - esistono conseguenze del covid anche sui bambini, senza contare gli effetti collaterali dovuti alla circolazione del virus: lockdown, didattica a distanza ed ealtre forme di limitazione della socialità.

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