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Educazione civica ed esame di maturità

Materia trasversale o oggetto di domande specifiche? Dubbi e incertezze

Educazione civica ed esame di maturità

Giulio, studente di quinta Superiore, dopo la consegna dell’elaborato dell’Esame di Stato, è preoccupato per le modalità del colloquio e non ha compreso, come molti suoi compagni di Liceo, pienamente il ruolo dell’Educazione Civica. Durante l’anno, racconta, è stata spiegata, in DAD, da quasi tutti i docenti con il tradizionale metodo della lezione frontale, in modo frammentario, a rotazione, in alcuni moduli orario, tra il primo e il secondo quadrimestre.
Ricordiamo che l’Educazione Civica, che compare quest’anno per la prima volta all’Esame di Stato, è stata introdotta dalla Legge n.92 del 2019 con un orario complessivo annuale non inferiore alle 33 ore, da individuare all’interno del monte orario previsto dal curricolo d’istituto, in modo trasversale.
Le Linee Guida, approvate con il D.M. n.35 del 22 giugno 2020, inoltre, hanno previsto per questa disciplina più docenti disposti a trasferire al curricolo dell’Educazione Civica contenuti della propria disciplina, organizzati in percorsi trasversali o unità di apprendimento secondo tre nuclei tematici: Costituzione, Sviluppo Sostenibile e Cittadinanza Digitale.
La difficoltà didattiche incontrate durante la Pandemia, non hanno certo aiutato l’attuazione della nuova disciplina, vissuta come l’ulteriore impegno burocratico da parte di molti Consigli di Classe. Inoltre, alcuni docenti speravano che nel colloquio dell’esame di Stato, come aveva suggerito il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, ci fosse una parte dedicata, nel caso questa non fosse ricompresa all’interno dell’elaborato. Invece, a differenza dello scorso anno in cui "Cittadinanza e Costituzione" richiedeva una domanda specifica, l’Educazione Civica sarà estesa a tutto il colloquio dell’Esame di Stato 2021.
Non sarà facile, sia dal punto di vista delle conoscenze che dell’acquisizione delle competenze, alla Maturità riuscire a comprendere se gli ambiziosi traguardi previsti con l’introduzione della nuova materia trasversale sono stati raggiunti dagli studenti.
Sono convinta che dedicare una parte dell’Esame di Stato all’Educazione Civica, l’avrebbe sicuramente valorizzata, sottolineandone l’importanza e la necessità di passare dal modello di lezione frontale al modello interattivo dialogico. Speriamo che il prossimo anno la formazione degli insegnanti riguardi soprattutto le metodologie innovative da adottare in classe perché l’apprendimento diventi più dinamico e creativo.
Questa è l’unica strada da seguire se si vuole riuscire a dar vita, grazie anche all’introduzione dell’Educazione Civica, a un cambio radicale del modello didattico organizzativo della scuola e passare finalmente da una modalità prevalentemente frontale della conoscenza a una in cui la conoscenza viene rielaborata attivamente e criticamente dallo studente. L’unico modo per fare questo è far conoscere a più docenti possibile quali sono le metodologie didattiche innovative specifiche per l’Educazione Civica, metodologie che il Movimento delle Avanguardie Educative dell’Indire da tempo propone alle scuole. Quest’anno sono stata formatore di Educazione Civica di un gruppo di docenti del FVG. Nelle mie lezioni ho sottolineato l’importanza d’inserire nel curriculo l’Educazione Finanziaria, come da tempo propone l’ Associazione AEEE - Italia, di utilizzare l’innovazione della trasversalità nei percorsi di Educazione Civica per riuscire a proporsi non solo come docente oratore, ma anche docente designer, con l’aiuto di metodologie quali la flipped classroom, l’hackathon, il problem solving e il debate, che spostano il focus del processo di apprendimento dall’ambito oggettivo del problema a quello soggettivo della scelta.
In particolare, in collaborazione con la Dea FVG e il Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Udine, ho proposto il progetto "Educazione Civica e Debate" che ha dato ottimi risultati, in quanto dopo la partecipazione delle scuole Superiori ad incontri dialogati con docenti universitari , i docenti degli Istituti Superiori coinvolti nel progetto hanno costruito, interessanti debate, seguiti con attenzione e partecipazione da tutte le classi coinvolte grazie finalmente al ricorso ad una didattica innovativa, meno trasmissiva e più partecipata.

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