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Due nuovi vaccini anti-Covid

I nuovi bivalenti avrebbero un incremento anticorpale di nove volte

Due nuovi vaccini anti-Covid

Ricordi il gioco della battaglia navale? Lettere e numeri, in libera uscita, sparati casualmente per centrare i pezzi dell’avversario: A6, acqua, B1 colpito, B5 affondato!
Beh, questa bislunga guerra al Covid sembra proprio un’inesauribile, tormentata battaglia navale. Perciò la commissione tecnico scientifica dell’AIFA, nella riunione del 14 settembre, ha sentenziato che saranno disponibili nuovi vaccini efficaci contro la variante Omicron BA.1 (così battezzata dopo le consuete mutazioni del virus Sars-Cov-2 e diffusa in tutto il pianeta nel primo semestre 2022). Si tratta di una nuova formulazione dei vaccini Comirnaty (Pfizer) e Spikevax (Moderna).
E perché ricorrere a vaccini innovativi?
Quest’adattamento, atteso da mesi, serve a fornire una protezione più mirata e precisa contro le versioni oggi circolanti di SARS-Cov-2, virus che muta continuamente. I vaccini originali continuano a offrire una protezione adeguata, ma le versioni aggiornate sono maggiormente efficaci per ottenere una risposta immunitaria contro la sottovariante Omicron BA.1.
Come si presentano i nuovi vaccini?
Si basano sulla stessa tecnologia a mRNA di quelli ormai noti, ma così adattati sono bivalenti, similmente ai vaccini antinfluenzali (trivalenti o quadrivalenti) che devono coprire più ceppi influenzali contemporaneamente. Pertanto i nuovi vaccini bivalenti attiveranno sia la produzione delle proteine spike del ceppo originale sia quelle della sottovariante. La proteina spike, che sta sulla superficie del virus, è indispensabile per entrare nelle cellule del corpo, ma può modificarsi se il virus muta. Adattando i vaccini, l’obiettivo è ampliare la protezione contro le diverse varianti. Di conseguenza il sistema immunitario della persona riconoscerà quelle proteine come estranee e attiverà le difese naturali - anticorpi e cellule T - che agiranno insieme per uccidere il virus, impedendone l’ingresso nelle cellule e distruggendo quelle infette. Secondo recenti studi, che hanno coinvolto più di ottocento adulti, questo nuovo bivalente Omicron BA.1, rispetto al vaccino originale Comirnaty, ha dimostrato un incremento anticorpale di circa nove volte.
Oltre alle diciannove milioni di dosi verso la variante BA.1 è in arrivo il secondo bivalente, già raccomandato dall’EMA (agenzia europea per i medicinali) aggiornato, per essere più efficace contro due sottovarianti di Omicron, la BA.4 e la BA.5. Quest’ultima è responsabile dell’87% dei casi di Covid nel mondo. Anche per queste varianti, negli studi preliminari, i titoli degli anticorpi neutralizzanti sono migliorati di circa quattro volte rispetto al vaccino monovalente originale. Il profilo di sicurezza di queste nuove preparazioni adattate dovrebbero essere paragonabili a quella originale, per la quale sono disponibili moltissimi dati scientifici. Perciò ora avremo a disposizione ben due nuovi vaccini aggiornati.
Che fare?
Secondo Marco Cavaleri, responsabile vaccini dell’EMA, nessun dubbio. Questi due booster (= potenzianti) aggiornati funzionano sempre, indipendentemente da quale sottovariante contengano, sia BA.1 sia BA.4-5. Perciò entrambi sono raccomandati, come quarta dose (o secondo richiamo, dopo almeno 4 mesi dall’ultima iniezione), a tutti gli over 60, operatori sanitari, fragili e ai soggetti di età superiore a dodici anni che abbiano almeno completato un ciclo primario di vaccinazione. Ma senza perdere tempo. E poi lo sai: uomo avvisato, mezzo salvato!

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