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Dalla Regione 3 milioni per i centri estivi e baby sitting

Destinatari le famiglie con minori da 3 a 14 anni e Isee non superiore a 30mila euro

La Giunta regionale, su proposta dell’assessore alla Famiglia, Alessia Rosolen, ha deciso di attivare per il periodo da maggio ad agosto 2020 una agevolazione ai nuclei familiari in possesso di Carta Famiglia per le spese sostenute per i centri estivi per la fascia di età 3-14 anni o per servizi di baby sitting, regolati da contratti di lavoro domestico o mediante prestazioni di lavoro occasionali, utilizzando il Libretto Famiglia, per la fascia di età 3-12 anni.
I contributi verranno erogati in base al numero di figli per nucleo familiare e all’entità della spesa effettivamente sostenuta: a seconda delle 3 fasce di spesa (da 0 a 600 euro; da 600 euro a 1.000; oltre 1.000) sono previsti importi massimi per famiglie con un figlio in 150, 200, 250 euro; per quelle con 2 figli in 255, 340, 425 euro; per quelle con tre in 345, 460, 575 euro.
La misura dei contributi erogabili agli aventi diritto sarà definita con successivo provvedimento, tenuto conto delle domande pervenute e delle risorse disponibili.
A tale beneficio possono accedere i genitori in possesso di Carta Famiglia il cui Isee è inferiore ai 30.000 euro e almeno uno dei due sia residente da almeno 24 mesi in regione e con almeno un figlio a carico nella fascia d’età dai 3 ai 14 anni. Per accedervi la famiglia presenterà domanda on line dal 31 luglio al 15 settembre 2020, allegando i giustificativi delle spese complessive sostenute da maggio ad agosto 2020.
"Tre milioni di euro a sostegno della famiglia: si tratta della prima volta - osserva Rosolen - che la Giunta eroga questo tipo di contributo che, va ricordato, è cumulabile con altri benefici nazionali. Dopo una lunga interruzione delle attività educative e scolastiche in presenza i Centri estivi rappresentano un’importante occasione per offrire a bambini e ragazzi un’opportunità di socialità e per sostenere la famiglia nella conciliazione dei tempi di lavoro e di cura dei figli. Si tratta di uno strumento attivato in via sperimentale - rende noto l’assessore - che troverà sicuramente definizione nella prossima legge quadro sulla famiglia".
Con la deliberazione, così come previsto dal regolamento della Carta famiglia, la Regione delega ai Comuni alla gestione amministrativa del beneficio, riconoscendo agli stessi una percentuale pari all’1,5% del fondo disponibile.

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