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Andrà tutto bene: da dove viene?

Da dove viene "Andrà tutto bene?" che tutti espongono alle finestre? Da una lontana santa del Trecento, Giuliana di Norwich, citata anche da Francesco e Benedetto XVI

Parole chiave: Andrà tuto bene (1), Striscioni (1), Coronavirus (232)
Andrà tutto bene: da dove viene?

n queste lunghe settimane di pandemia da Coronavirus sui balconi delle case, per le vie, in internet, nei disegni dei bambini mandati ai vari siti, la frase che domina è "Andrà tutto bene".
Spesso è sovrastata da un coloratissimo arcobaleno, quell’arcobaleno che solitamente appare nel cielo dopo la tempesta. Ci ricorda anche "La quiete dopo la tempesta" del Leopardi. E la attendiamo tutti così quella quiete che speriamo non tardi ad arrivare.
"Andrà tutto bene" richiama la speranza, che in mille modi tutti cercano di coltivare in sé e si adoperano perché non vacilli in parenti e amici.
Dove possiamo trovare l’origine dell’espressione "Andrà tutto bene" che, con l’arcobaleno, siamo certi resterà il simbolo della luce in fondo al lungo buio tunnel della Pandemia? 

Molti hanno cercato di scoprire chi l’ha usata per primo in questa circostanza. Difficile da scoprire.
Sappiamo invece chi la pronunciò e a chi la affidò. Si tratta di riandare alla vita di Giuliana di Norwich, una delle più grandi mistiche della storia, commemorata come Santa dalla Chiesa anglicana (8 maggio) e come Beata dalla Chiesa cattolica (13 maggio). Poco si sa di lei, anche il suo nome deriva forse dal fatto che la sua cella era addossata al muro della chiesa di San Giuliano a Norwich.
Dai suoi scritti pare sia vissuta tra il 1342 al 1416 circa. Apparteneva forse a una famiglia privilegiata. Molto pia, tanto da desiderare di condividere la Passione di Cristo, nel maggio del 1373 ammalatasi gravemente ebbe delle visioni del Signore che terminarono quando, qualche mese dopo, la giovane guarì, il 13 maggio 1373. Quegli incontri spirituali furono da lei scritti nel libro "Rivelazioni dell’Amore Divino", conosciuto anche come "Il Testo Breve". Successivamente scrisse una lunga riflessione sulle medesime visioni, "Il Testo Lungo" (parte dei manoscritti si trovano alla British Library).
Giuliana fu conosciuta in tutta l’Inghilterra come guida spirituale. Fu Gesù stesso ad affidare alla mistica l’espressione "Tutto andrà bene". "All shall be well", le disse con infinita tenerezza. Giuliana di Norwich, che dopo la malattia visse solitaria in un eremo vicino alla chiesa di San Giuliano, è stata ricordata da papa Francesco durante l’udienza generale del 23 marzo 2016, dedicata al Triduo Pasquale. Questa mistica, disse Bergoglio: "Ha descritto, con linguaggio semplice, ma profondo ed intenso il senso dell’amore misericordioso.
Benedetto XVI le dedicò l’intera udienza generale del 1° dicembre 2010. "Il Catechismo, disse nell’occasione Ratzinger, "riporta le parole di Giuliana di Norwich quando espone il punto di vista della fede cattolica su un argomento che non cessa di costituire una provocazione per tutti i credenti (cfr nn. 304-314).
Se Dio è sommamente buono e sapiente, perché esistono il male e la sofferenza degli innocenti?
Anche i santi, proprio i santi, si sono posti questa domanda. Illuminati dalla fede, essi ci danno una risposta che apre il nostro cuore alla fiducia e alla speranza: nei misteriosi disegni della Provvidenza, anche dal male Dio sa trarre un bene più grande. Come scrisse Giuliana di Norwich: "Imparai dalla grazia di Dio che dovevo rimanere fermamente nella fede, e quindi dovevo saldamente e perfettamente credere che tutto sarebbe finito in bene…" Forse su queste parole, affidandoci all’intercessione della beata Giuliana di Norwich, anche noi possiamo riflettere in questi giorni gravati da tanta sofferenza, certi che "Andrà tutto bene".
Maria Luisa Gaspardo Agosti

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